Dal 1989, quando Dory e David Zard lo invitarono a trovare la soluzione tecnica al problema delle immissioni verso l’abitato causate dai concerti rock nello Stadio Flaminio, dopo che aveva risolto con successo il problema dell’intellegibilità del parlato nel PalaEur (vedi “Acustica”), Fabrizio Calabrese si è occupato con continuità e determinazione al problema, presentando una prima soluzione all’Assessore (nel 1990, vedi il relativi PDF) e poi, ufficialmente, ai seminari della Sezione Italiana dell’Audio Engineering Society (vedi Conferenza n.3/1994). Di qui in poi è un susseguirsi di articoli, conferenze, interviste, fino all’entrata in vigore della Legge Quadro n.447/95, dalla quale si attendeva un impulso potente e definitivo verso la soluzione del problema.

Quel che accadde forse non poteva essere previsto, forse sì, ma è tutto testimoniato dal succedersi di sempre più vane istanze alla pubblica amministrazione ed alla magistratura, che sono approfondite nelle pagine dedicate alle Note Tecniche dei Comitati Romani ed ai casi Follia/Ostia/Testaccio.

La competenza in materia di Inquinamento Acustico è stata  riconosciuta a Fabrizio Calabrese solo diversi anni dopo, grazie alla commessa APAT a redigere la prima stesura delle “Linee Guida sul contenimento delle emissioni ambientali da impianti audio” (vedi alla pagina dedicata): un’opera di 500 pagine, con 600 grafici di veri rilevamenti fonometrici, su casi reali –per la massima parte- o su modelli in scala, che attende la pubblicazione, nel comprensibile timore che essa venga snaturata da tagli e semplificazioni. Per questo si chiede a tutti coloro che leggono queste righe di associarsi all’appello al Presidente della Repubblica (vedi Lettere Aperte) perché non sia concesso altro tempo a favore di illeciti e corruzione, a danno della salute e del riposo di migliaia di vittime inconsapevoli del fatto che la soluzione è a portata di mano...